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SCOPRI LA TUA VERA NATURA Vinyasa Yoga Flow e Meditazione Zazen nelle Montagne d’Abruzzo
TUTTI I WEEKEND SU PRENOTAZIONE con il Maestro Ariele Pittalà /Associazione Kensho Yoga ASD
Partecipa ad un esperienze unica e di rinascita! Per scoprire la vitale profondità della tua presenza! Acquisendo strumenti di consapevolezza in un territorio sublime e magico!
Weekend Yoga in Abruzzo in Programma
- 10-12 Settembre – INFO e PRENOTAZIONI QUI
- 17-19 Settembre – INFO e PRENOTAZIONI QUI
- 24-26 Settembre – INFO e PRENOTAZIONI QUI
- 1-3 Ottobre – INFO e PRENOTAZIONI QUI
Il retreat del weekend include:
- -3/4 lezioni di Yoga adatto a tutti i livelli di pratica, principianti compresi, della durata di h 1.30 circa, in natura o nelle struttura ricettiva (secondo condizioni atmosferiche)
- – 2 sessioni d’introduzione alla meditazione Zazen (tradizione Soto) in ambiente selvaggio
- -3 pasti secondo la tradizionale ed ottima cucina locale con opzione vegetariana, più uno al sacco
- -Alloggio per due notti in camera doppia (singola a scelta con supplemento) in Hotel tre stelle recentemente ristrutturato
- -Tessera con validità annuale per partecipare a tutti gli eventi dell’associazione
- -Una pubblicazione professionale, a cura del Maestro, con ben 13 itinerari ad anello adatta ad escursionisti e sportivi che collega a piedi, tramite i sentieri più avvincenti, tutti gli antichi borghi storici della zona. Appendice dedicata di Yoga e Meditazione in natura
A chi è rivolto:
- -A chi pratica già yoga e meditazione ma anche a chi si vuole avvicinare a queste discipline orientali attraverso un approccio più schietto ed umano, colto ed in sintonia con l’ambiente
- -A chi cerca un ritiro di conoscenza e approfondimento delle sue autonome e reali risorse
- -A chi è attratto da una sintesi efficace tra oriente e occidente
- -Per chi, in questo difficile quadro epocale, vuole ancora scoprire il valore della comprensione condivisa
- -Per il senso di libertà ed armonia che si sperimenta in un ambiente montano puro ed incontaminato tra i più belli della Penisola
Info e prenotazioni
Ariele Pittalà / Kensho Yoga ASD cell. 3487833712 – e-mail: pittalariele@yahoo.com
Quote di partecipazione in camera doppia315,00 euro Acconto da versare all’associazione Kensho Yoga ASD (preferibilmente una settimana in anticipo dall’evento) tramite bonifico bancario: 150,00 euro Iban IT 78 T 01030 40880 000000252235
L’importo da corrispondere per intero include il pernottamento in camera doppia (2 notti), tutti gli incontri e seminari con il maestro, le escursioni per raggiungere i luoghi adibiti alla pratica, la colazione e i pasti giornalieri, esclusi bevande ed extra. Assicurazione Tessera associativa Pubblicazione “10 CERCHI MAGICI INTORNO ALL’ANTICO BORGO MEDIEVALE” in italiano o inglese (a scelta)
Programma del weekend:
Venerdì
- h. 17. 45 Rendez Vous
- h. 18.00/19.30 Pratica di Vinyasa Flow Yoga
- h. 20.00 Cena. Dialogo col maestro
Sabato:
- h.6.45 Sveglia
- h. 7.00 Zazen in natura, introduzione e pratica I shin den shin (dal mio cuore al tuo cuore)
- h. 8.00 Colazione. Relax
- h. 10.00/11.30 Pratica di Vinyasa Flow Yoga/allineamenti, uso consapevole di Uddiyana Bandha Base/intermedio/avanzato
- h. 13.00 Pranzo Relax
- h. 17.30/20.00 Visita al Castello Medievale di Rocca Calascio. Per chi pratica da tempo, e lo richiede al posto dell’escursione, può essere prevista una lezione di Vinyasa Flow Yoga avanzato supplementare, da svolgersi in questa stessa fascia oraria
- h.20.30 Cena Letture tematiche, colloqui, discussioni
Domenica:
- h 8.00 Colazione Relax
- h.9.30/11.00 Pratica di Vinyasa Flow: seminario di Yoga personalizzato, correzioni. Relax
- h. 12.30 trasferimento in auto per ammirare Campo Imperatore (piccolo Tibet) Pratica del silenzio interiore/Zazen in natura Pranzo al sacco/Saluti
Il programma, ben collaudato, può essere suscettibile di qualche piccola variazione, vuoi per le condizioni atmosferiche del momento, vuoi per permettere ad ogni gruppo che si forma di averne un’esperienza sempre soddisfacente e confortevole
Un articolo (estratto da una serie di incontri)
Vinyasa e Bandha
E’ indubbio che la pratica della sincronizzazione del respiro nel movimento porti beneficio in una lezione di Yoga. Questo in primo luogo perché contribuisce a creare un clima di condivisa energia tra i praticanti; specialmente se l’insegnante sarà in grado di limitare le indicazioni all’essenziale. Le correzioni, quando necessarie, andranno fatte in alcune sessioni a parte, cercando di capire, attraverso l’esperienza mirata, quali sono gli effettivi problemi dell’allievo. E’ infatti di primaria importanza calarsi completamente nell’esperienza del fare. Più sarà radicale e nel silenzio la mente, più la nostra vera natura, strato dopo strato, emergerà intatta. Un lavoro dunque piuttosto selettivo da fare…Purtroppo, è un peccato che molti insegnanti, diversamente, non sono stati educati alla comprensione di questo stato di apparente sospensione del controllo, che conduce invece ad affinare una comprensione più intuitiva ed efficace. La musica spesso poco opportuna, le continue correzioni, il dilagare emotivo di chi parla, ha poco a che vedere con la potente opportunità che offre una concreta Sadhana. In fondo si tratta di una cura diretta ad integrare la scissione autoreferenziale di mente e corpo; lo strumento (l’insegnante), per funzionare, deve necessariamente essere mondato dalle impurità. Si sottovaluta che la posta in gioco è la liberazione dalla sofferenza, scopo della pratica sin dalle origini. Questo il valore dello Yoga ancora intatto, di certo non facile. Si tratta di diventare guerrieri con noi stessi, per questo l’insegnamento tradizionale era legittimo solo tra maestro ed un solo allievo, da cui egli doveva conoscere ogni aspetto. Insomma, la Via va presa seriamente e l’amore incondizionato non scaturisce sempre da dolcezza ed accondiscendenza, anche sa va mantenuto il rispetto. Chiaramente non tutti possono educarsi a quella ferrea disciplina del corpo che si ottiene ad esempio nell’Ashtanga, in cui l’attività decentrante della neocorteccia cerebrale, tramite un ritmo molto impegnativo, riduce o cessa quasi la sua attività; tuttavia l’aspetto della fermezza e la determinazione dell’intento durante le sequenze non dovrà mai cessare. Il sistema nervoso autonomo, che confina con gli strati profondi degli istinti, resta l’accesso privilegiato. Quest’ultima considerazione è assai importante proprio nell’arte del Vinyasa Flow, che consente un’enorme possibilità nell’impostare e modificare ogni lezione. Bisogna di conseguenza sviluppare grande creatività ed intuizione della prossima mossa, (nel senso di asana) da assegnare; sia proiettandosi verso l’esterno, gli allievi, ma al contempo mantenendo una luce puntata sul sentire personale. Solo questo, nel tempo, per quanto possa sembrare imponderabile, escluderà la possibilità di fare errori grossolani.
Molte sono le pratiche yogiche che prevedono l’uso dei Bandha, io personalmente le utilizzo in ogni lezione per allievi di tutte le età e condizioni fisiche, adattandole flessibilmente alle loro possibilità. Si sono fatti diversi studi in merito, ed un’esperienza millenaria ne conferma l’enorme efficacia. Queste contrazioni, che sembrano volontarie, consentono di stimolare ed accrescere la circolazione del Prana (la vita) che è dentro di noi, in quel continuo scambio tra organismo e cosmo. Quindi, nel concreto è necessario approfondirne il funzionamento, sperimentando prima da soli per evitare problemi. Penso che si tratta di uno strumento basico da raffinare a dovere. Nella meditazione Zazen, a torto, non si parla mai di Bandha; ma assicuro che senza la padronanza completa di tutto il diaframma, e della consuetudine di svuotarlo completamente durante l’espirazione, non si raggiungerebbe alcun risultato apprezzabile. Anche in questo caso la posta in gioco è la stessa: attenzione e presenza. Altrimenti non avremmo alcuna possibilità di discriminare il bene dal male, e di giungere al loro superamento. Insomma la comprensione del nostro vero Sé non avverrà. C’è un altro fraintendimento alquanto diffuso che vorrei indicare, per ciò che riguarda l’insegnamento. Lo Yoga non ha connotazioni intellettuali; confondere il sapere della mente individuale, e perciò del proprio ego, con la saggezza illimitata della vita biologica (dunque del nostro corpo) è sbagliato. Un po’ come scambiare il termine lessicale Samadhi con il suo ottenimento su un piano effettivo. Capisco che è molto difficile parlare col cuore sgombro, ma suggerisco di distinguere la cultura, che senz’altro è una buona cosa coltivare, dalla conoscenza del vero, che resta essenzialmente un processo aperto, una sintesi efficace ed in atto… Proviamo dunque ad adattare, sperimentando nella naturalezza, una pratica che ha avuto origine in un altro paese, tramite persone, gli indiani, che hanno un atteggiamento molto radicale nei confronti dell’esistenza… ciò è arduo ma non impossibile. Accantoniamo dunque facili mode e suggestioni esoteriche, condividiamo l’origine, eliminando indolenza e distrazione.
(Per notizie, altri articoli, collaborazioni con enti pubblici etc. ed altri eventi su Ariele Pittalà si consulti anche il web)
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