Garudasana, la posizione yoga dell'aquila

Eccoci a un nuovo appuntamento con le posizioni yoga, gli articoli in cui illustriamo nei dettagli un asana, descrivendone il significato, i benefici, le eventuali controindicazioni e la corretta esecuzione, passo dopo passo. Questa è la volta di Garudasana, la posizione yoga dell’aquila. Concediti del tempo per te, mettiti comodo sul tappetino e via, buona lettura e buona pratica!

Garudasana, di cosa si tratta

La posizione yoga dell’aquila, Garudasana, è un asana di equilibrio e, come tale, comporta molta concentrazione e forza. Ha la capacità di calmare la mente, così come tutte le posizioni posizioni d’equilibrio, ma essendo asimettrica, contribuisce anche a riequilibrare entrambi i lati del corpo.

Partiamo come sempre dal significato: oltre a significare “aquila” in sanscrito, Garuda è il divino capostipite della stirpe degli uccelli nell’induismo e più in generale nelle culture religiose orientali. Viene partorito come uovo da Vinata, la madre degli uccelli.

Garuda anche nelle fattezze assomiglia a un uccello: ha il corpo di un uomo, le ali, le zampe e il becco dell’aquila: usato da Visnu, la figura divina protettrice del mondo e del Dharma, per spostarsi da una parte all’altra, è una divinità protettrice degli esseri umani.

Garuḍa vāhana (cavalcatura) di Viṣṇu (XVIII secolo). Fonte: Wikipedia

I benefici di Garudasana

Ecco, in sintesi, i numerosi benefici psicofisici di Garudasana:

  • rafforza i muscoli delle gambe e le caviglie;
  • allunga la parte alta della schiena e le spalle;
  • contribuisce all’apertura della parte posteriore dei polmoni;
  • migliora l’equilibrio;
  • potenzia la concentrazione e calma la mente;
  • allevia i dolori cervicali.

Come si esegue Garudasana

Posizione di partenza è Tadasana, la posizione della montagna.

Tadasana posizione di partenza per Garudasana
Tadasana, la posizione della montagna

Piega leggermente le ginocchia e alza senza fretta il piede sinistro.

Una volta che ti senti ben saldo sul piede a terra, incrocia le gambe mettendo la gamba sinistra sopra la coscia destra.

Solo se riesci senza forzarti (il rischio è che ti faccia male), prova ad appoggiare il piede sinistro dietro il polpaccio destro, come se lo stessi arpionando.

Ora distendi le braccia parallele davanti a te e incrociale mettendo il braccio destro sopra quello sinistro. Per regolarti, se il piede d’appoggio è il destro, il braccio più in alto dovrebbe essere il destro; se il piede d’appoggio è il sinistro, fai al contrario.

Piega le braccia e alza gli avambracci in alto, perpendicolarmente al pavimento: in sostanza, il dorso delle mani deve essere uno di fronte all’altro. L’ideale è continuare l’intreccio delle mani fino a unire i palmi; ma come sempre ascolta il tuo corpo, non ti forzare. Man mano, provando e riprovando, col tempo, ce la farai.

Fai ben attenzione al petto, che non deve mai chiudersi, aiutati spostando le scapole verso il basso.

Mantieni la posizione fin quando riesci, respira sempre profondamente.

Dopodiché torna in Tadasana e ed esegui Garudasana dall’altro lato.

Controindicazioni

Garudasana non è indicato se hai problemi alle ginocchia. Se invece hai problemi di equilibrio o se sei incinta puoi eseguire la posizione vicino a un muro. Se sei inconta, inoltre, abbi l’accortezza di non scendere troppo in basso con il sedere, rischieresti di esercitare troppa pressione sulla pancia.

I nostri consigli

Lo ripetiamo in ogni articolo dedicato alle posizioni, crediamo davvero sia molto, molto importante: se sei all’inizio della pratica yoga, anche se le posizioni ti sembrano semplici e immediate, è meglio che ti affidi a un insegnante; può guidarti nella corretta esecuzione, correggerti e aiutarti a fermarti al momento giusto per evitare di farti male. Tra l’altro Garudasana non è una posizone immediata, necessita di forza ed equilibrio, quindi ci vogliono tempo e costanza per riuscire a eseguirla al meglio.

Non sai a chi rivolgerti? Consulta l’elenco degli insegnanti presenti sul nostro portale, puoi trovarne di qualificati e preparati vicino a dove risiedi.

Inoltre, un altro consiglio che ripetiamo spesso, anch’esso sempre valido, è quello di ascoltare il tuo corpo, senza forzarti e sforzarti. Rispetta i tuoi limiti e abbi fiducia nelle tue potenzialità. Non arrenderti mai, provaci e riprovaci sempre. Siamo ripetitivi, è vero, ma per lo yoga, questo, è un suggerimento davvero importante.

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Libro anatomia dello yoga Setu Bandha Sarvangasana; tra le posizioni anche Garudasana
Anatomia dello Yoga di Abby Ellsworth

Yoga anatomy. 79 posizioni con descrizione tecnica ed analisi anatomica di Leslie Kaminoff e Amy Matthews: l’obiettivo di questo manuale è quello di presentare gli elementi dell’anatomia che risultano essere più utili a coloro che praticano o insegnano yoga. Con istruzioni chiare e specifiche e disegni anatomici dettagliati a colori, descrive in particolare gli asana più conosciuti e fornisce una comprensione più approfondita delle strutture del corpo e dei principi alla base del movimento umano e dello stesso yoga. Dunque, il lettore viene messo nella condizione di osservare attentamente come vengono usati i singoli muscoli nelle varie attività, come piccole modifiche di una posizione possano aumentarne o ridurne l’efficacia e come la colonna vertebrale, la respirazione e la posizione del corpo siano strettamente interconnesse tra di loro.

Libro Yoga anatomy Setu Bandha Sarvangasana
Yoga anatomy. 79 posizioni con descrizione tecnica ed analisi anatomica

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Daniela Stasi

Scrivo per mestiere. Sono giornalista professionista ed esperta in metodologie biografiche e autobiografiche. Mi occupo di comunicazione aziendale (ufficio stampa, brand journalism, corporate storytelling, biografie e storie d'impresa) e di facebook content marketing. Con grande gioia conduco laboratori di scrittura autobiografica. Il mio incubo? Rimanere senza parole...

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