
Negli studi di yoga si usano sempre più le parole legate alla tradizione dello yoga stesso. Lo yoga, nato in India, usa parole nella lingua originale, il sanscrito, per ritrovare la connessione con la fonte. Quella fonte di vita che ci ha regalato una pratica meravigliosa fatta di asana e non posture, guidati dal prana piuttosto che dall’energia.
Per chi pratica yoga è davvero importante conoscere le parole in sanscrito più usate proprio perché includono dei concetti molto più ampi che a volte è difficile comprendere a pieno. Conoscere queste parole, sapere il loro significato, aiuta ad entrare ancora di più nella filosofia e nella vera natura di ciò che è lo yoga.
Senza includere i nomi delle asana, altrimenti non si finirebbe mai, vediamo insieme le parole in sanscrito più usate nello yoga e i loro significati.
Le principali parole in sanscrito
Namaste
È il saluto alla fine della lezione. Letteralmente significa “la luce in me vede e riconosce la luce in te”, ma anche “mi inchino a te”. È un saluto di alto rispetto e si effettua con le mani in forma di preghiera.
Om
È il suono primordiale, quello dalle cui vibrazioni è nato l’universo. Più correttamente detto AUM, questo mantra si usa spesso per chiudere le classi di yoga cantandolo insieme per aumentare le vibrazioni energetiche già alte grazie alla pratica.
Surya Namaskar
Il Saluto al sole. Si tratta della sequenza con cui spesso cominciano le lezioni di yoga per riscaldare il corpo, ma è anche la sequenza base del Vinyasa. Ne esistono molte variazioni a secondo dello stile di yoga praticato.
Hatha Yoga
“Ha”, sole, e “Tha”, luna, sono i due lati di questo stile di yoga basato sulla tradizione. Uno stile molto diffuso e meno dinamico rispetto al Vinyasa. Una delle caratteristiche uniche dello Hatha Yoga sta negli asana che sono volti a stimolare le ghiandole ormonali e a massaggiare gli organi interni. Questo aiuta a raggiungere un equilibrio emotivo e apporta benefici alla salute generale.
Vinyasa Yoga
Stile di yoga dinamico in cui il movimento si effettua in comunione con il respiro. Dal sanscrito “Vi”, in modo speciale, “Nyasa”, posizionare: letteralmente vinyasa significa “posizionare in modo speciale”. Per estensione si intende: effettuare qualcosa in modo speciale.
Ma qual è questo modo speciale? È seguire il flusso del respiro. Nello yoga, negli asana e nella vita. Quindi, vinyasa identifica uno stile di yoga fluido e in continuo movimento supportato dal respiro. Per vinyasa si intende il fluire delle cose.
Asana
Posizione o postura utilizzata in alcune forme di yoga. Il termine viene tradotto al maschile per convenzione degli studiosi di sanscrito.
Pranayama
Tecniche di respirazione. Il Pranayama, in particolare, include una serie di tecniche per modificare la respirazione, per allungare il respiro, per trattenerlo, per imparare a calmare la mente.
Ma cosa significa esattamente Pranayama? In sanscrito “Prana” significa “forza” o “energia vitale” ed è l’elemento senza il quale non si può vivere. Attenzione però: dire prana non significa dire ossigeno. La respirazione è sì la fonte primaria di assunzione di prana ma assumiamo prana anche attraverso il cibo che mangiamo, ciò che beviamo, le immagini e i suoni attorno a noi. Anche un’emozione è prana. Il prana è quella energia che ci offre la vita ma anche il senso di essere vivi. Il prana è tutta l’energia intorno a noi e dentro di noi, quell’elettricità cosmica che illumina la vita. “Yama” significa invece “controllo” e “direzionamento” mentre “Ayama” significa “espansione e liberazione”. Molto spesso si legge una o l’altra definizione. Se però uniamo i due significati insieme alla parola prana si ha la perfetta definizione di cosa è il Pranayama: il controllo e direzionamento del prana per la sua espansione e librazione.
Shanti
Si usa cantarlo per tre volte insieme all’Om finale. Significa Pace.
Shakti
Energia femminile.
Ashtanga Yoga
Stile di yoga basato sugli Yoga Sutra di Patanjali. Dinamico e filosofico, è uno stile di Yoga con una sequenza fissa. Si studia con insegnanti approvati dalla scuola Mysore in India ed è uno stile molto intenso.

Mantra
Suono o frase in sanscrito ripetuti più volte, usati in meditazione e kirtan.

Prana
Energia vitale, ciò che ci mantiene in vita. Si assume da tutto il nostro intorno, ossigeno, cibo, emozioni, ecc.
Ahimsa
La non-violenza. Il primo degli Yama, il primo degli 8 passi dell’ashtanga yoga di Patanjali. Si tratta di non fare del male a nessun essere o cosa, l’assenza di crudeltà per lasciare spazio all’amore.
Yogi
Praticante di Yoga. Yogini è il femminile.
Mudra
Gesto o sigillo che collega canali energetici attraverso posizioni specifiche delle mani (o corpo), le mani giunte al petto (Anjali Mudra) o l’indice e il pollice insieme (Chin Mudra) sono due esempi di Mudra.

Drishti
Lo sguardo fisso su un punto durante la tenuta di una postura di yoga. Il drishti è importante per la focalizzazione e la concetrazione.
Dharma
Il destino già scritto di ognuno di noi, il nostro cammino nella verità. La Verità, gli insegnamenti del Buddha.
Kirtan
Un incontro musicale per cantare i mantra in forma di chiamata e risposta.
Chakra
Centri energetici. Nel sistema di base se ne riconoscono sette. Questi centri di energia governano la personalità, l’apertura, la forza, la comunicazione e la spiritualità di ognuno di noi. La pratica di asana, la meditazione e il pranayama aiutano a riportare equilibrio in questi centri muovendo il prana nel corpo all’interno dei canali energetici.
Krishna/Ganesha/Shiva
Nomi di divinità Indù spesso presenti nei mantra.
Ayurveda
La scienza della vita è la scienza sorella dello yoga che si occupa di riportare equiibrio e armonia nel corpo attraverso cibi, oli, massaggi, trattamenti corpo e molto altro.
Bandha
Sigilli o chiusure interne. Si usano per controllare il movimento dell’energia all’interno del corpo. Nel corpo ne esistono tre, alla radice, quello addominale e alla gola.
Letture consigliate
Il sanscrito. Una lingua per il pensiero del mondo di Colette Poggi: riconosciuta come la più antica delle lingue indoeuropee, in cui la razionalità e la cura della precisione sono presenti accanto al pensiero analogico e simbolico, il sanscrito ancora oggi è capace di affascinare. Questa lingua plurimillenaria permette di accostarsi a una diversa comprensione dell’uomo espressa in una forma animata da ritmi, immagini e intuizioni folgoranti. Questo libro apre i tesori di una delle più feconde civiltà del mondo attraverso la sua lingua, accompagna in una terra incognita tenendoci per mano.

Veda Mantra. Il potere terapeutico degli antichi Mantra in Sanscrito, la lingua sacra dei Deva, gli Esseri di Luce di Giorgio Cerquetti con musiche di Capitanata: un’opera, che svela l’armonia olistica dei mantra, l’antico segreto delle buone vibrazioni spirituali. In India, per migliaia di anni, gli antichi maestri spirituali hanno insegnato – e recenti studi in università americane e indiane lo hanno confermato – che i mantra sono vibrazioni sonore che creano pace mentale, agiscono sulle varie parti del cervello e hanno profondi effetti positivi sulla mente conscia e su quella subconscia.

Tre risorse interessanti per te
Sanscrito: cos’è e perché è una lingua di guarigione
Il significato del termine yoga

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