
Un parto facile e veloce è il sogno di ogni mamma e mentre è vero che le contrazioni sono dolorose, è anche vero che non è necessario che lo siano. Prepararsi in modo adeguato al parto aiuta ad affrontare al meglio questo momento così importante. Come può aiutare lo yoga? Lo yoga non garantisce un parto facile, ma crea le condizioni affinché lo sia. Vediamo insieme le migliori posizioni yoga per la preparazione al parto. Mettiti comoda, rilassati e leggi tutto con attenzione!
Indice
Perché lo yoga può aiutare a prepararsi al parto?
Prima di illustrare le posizioni yoga per la preparazione al parto, cerchiamo di capire il perché questa disciplina può essere utile per affrontare il parto al meglio.
Sono molti i fattori che incidono nell’andamento di un travaglio e a volte anche la migliore preparazione non evita complicazioni che possano sorgere all’ultimo momento, semplicemente diminuisce i rischi che ciò avvenga. Lo yoga risponde ai bisogni di una donna incinta combinando esercizi fisici, tecniche di respirazione, meditazione e visualizzazione.
Nell’ultimo trimestre, quando ormai l’arrivo del nuovo membro della famiglia è dietro l’angolo, è bene continuare la preparazione a questo momento così importante per la vita di una donna, sia a livello mentale che fisico. Si prepara la cameretta, il seggiolino per l’auto, si comprano le ultime cose per il piccolo, ma la mamma a volte rimane in secondo piano e la sua preparazione anche.
Cosa è importante per una futura mamma:
- allenare il corpo;
- rafforzare il pavimento pelvico;
- allungare i muscoli;
- praticare tecniche di respirazione e rilassamento per poter affrontare questo arduo compito fisico nel migliore dei modi.
Ricorda sempre che la salute del piccolo dipende dalla salute della madre, sia nella gravidanza che dopo. Lo yoga offre lo strumento a sostegno di entrambi.
In che modo sono utili le posizioni yoga per la preparazione al parto
Praticare yoga in gravidanza aiuta corpo e mente a prepararsi al momento del parto. Gli asana e le tecniche di respirazione praticate durante le sessioni di yoga in gravidanza saranno di grande aiuto durante tutta la fase del travaglio, parto e postparto.
Lo scopo principale dello yoga in gravidanza è quello di ridurre problemi e complicazioni legate alla gravidanza e di aiutare la mamma a stare bene durante i nove mesi e nel processo di parto lavorando su forza e flessibilità nel corpo e nella mente.
Le posizioni yoga per la preparazione al parto servono a:
- aumentare la forza muscolare e l’energia aiutando il corpo a essere più preparato per il travaglio;
- aiutare a migliorare il sonno e quindi il recupero delle forze;
- alleviare le tensioni del corpo tipiche della gravidanza;
- migliorare la flessibilità permettendo alla mamma di assumere le posizioni che sente necessarie durante la fase del travaglio e dell’espulsione.
Per portare una nuova vita al mondo è necessaria una preparazione sia fisica che mentale e lo yoga fornisce entrambe anche a chi non lo ha mai praticato prima.
Cosa è necessario
Per praticare posizioni yoga per la preparazione al parto, quindi nell’ultima fase della gravidanza, è sempre bene essere provviste di cuscini in quantità e dei mattoncini oltre al tappetino e abbigliamento comodo. Così come è importante tenere acqua a portata di mano per essere sempre idratate.
Le principali posizioni yoga per la preparazione al parto
Eccoci al punto focale di questo articolo: una panoramica delle più utili posizioni yoga per la preparazione al parto.
Squat
Ogni tipo di squat, sia i classici da palestra che gli asana che prevedono posture similari. Gli squat aiutano la mobilizzazione della pelvi, conducendo il piccolo nel canale di parto usando la gravità per aggiungere pressione e incoraggiare la dilatazione. Da sempre questa posizione è stata adottata in modo naturale dalle donne per partorire proprio per l’uso che ne fa della gravità.
Malasana

Malasana
Tra le posizioni yoga per la preparazione al parto non può mancare Malasana, la posizione della ghirlanda: così come gli squat, questa posizione fa tutto quanto detto sopra aprendo il canale di parto aiutando il piccolo a posizionarsi bene. Da evitare però, a partire dalla settimana 36, se il piccolo è in posizione trasversale o podalica in quanto può indirizzarlo verso il canale di parto in questa posizione.
Da questa posizione si possono facilmente praticare gli esercizi di Kegel per il rafforzamento del pavimento pelvico.
Utkata Konasana
La posizione della dea. Anche questa è una posizione che prevede uno squat, ma con le gambe ben divaricate. Rafforza i muscoli delle gambe, la forza di volontà, apre la pelvi e permette alla gravità di aiutare la discesa del piccolo.
Marjariasana
La posizione gatto-mucca in movimento, Marjariasana, è un allenamento da portare in sala parto perché può essere usata in qualsiasi fase del travaglio. Spesso istintiva durante le varie fasi del travaglio e del parto stesso. Questo movimento toglie la pressione dalla schiena della madre e dalla pelvi incoraggiando un’ottima posizione fetale.
Accompagnata dalla corretta respirazione questo movimento inoltre rilassa: durante il travaglio il movimento dei fianchi aiuta a sopportare l’intensità delle contrazioni e permette di accomodarsi in una posizione facile e comoda durante le fasi di tranquillità tra una contrazione e l’altra. Con mani o gomiti al pavimento, questa posizione riduce la pressione sul pavimento pelvico e la necessità di episiotomia e punti inutili il cui recupero può essere lungo e difficile.
Baddha Konasana
La posizione del ciabattino, Baddha Konasana, usa la gravità per far scendere il piccolo allungando l’interno del bacino e il pavimento pelvico. Anche questo asana può essere usato per gli esercizi per il pavimento pelvico. Gli esercizi di Kegel sono fondamentali per rafforzare i muscoli di questa area in modo da renderli flessibili e forti per un parto vaginale sano.
Savasana
Praticare Savasana sul lato è una pratica per imparare a rilassarsi tra una contrazione e l’altra in modo da riprendere fiato e forza per continuare fino ad affrontare la spinta finale che porta tra le braccia l’amore più grande. Soprattutto in caso di epidurale aiuta ad aprire l’area del bacino fornendo un’ottima posizione alternativa per la fase espulsiva.
Anjaneyasana
La posizione della luna crescente, Anjaneyasana, per aprire petto e spalle che aiutano a migliorare la postura.
Virabhadrasana 2
La posizione del guerriero 2, Virabhadrasana 2, soprattutto se effettuata in Vinyasa (in movimento legato al respiro) fa lavorare le gambe, dà forza al pavimento pelvico e resistenza. Tutti elementi essenziali durante il parto.
Parivritta Janu Sirsasana
La posizione della testa al ginocchio serve per aprire la gabbia toracica che, per l’espandersi dell’utero, si ritrova schiacciata. Portare amore a questa zona significa portare spazio, benessere e migliore respirazione e quindi l’ossigenazione di tutto il corpo.
Tadasana
La posizione della montagna, Tadasana, da cui iniziare a praticare rotazioni delle anche e mobilizzazione della pelvi. Il canale di parto non è un canale retto, ma effettua una curva dall’utero, al sacro e poi in avanti verso la vagina, per questo i movimenti delle anche sono fondamentali per il piccolo che ha bisogno di essere guidato nei movimenti. Gli esercizi di anteroversione e retroversione del bacino lo aiutano a immettersi nel canale e discendere più facilmente.
Oltre le posizioni yoga per la preparazione al parto: la meditazione
La Meditazione è assolutamente essenziale per connettersi con sé stesse e con la vita che si porta dentro. È importante per allenare la mente a rilassarsi visualizzando un parto sereno e a portare la mente in un luogo sicuro durante i momenti difficili. Questi elementi saranno di grande aiuto durante tutto il travaglio.
Da sapere e ricordare
Il corpo di una donna, se lasciato libero di muoversi, adotta istintivamente la posizione migliore per ogni fase del travaglio. Questi asana aiutano a creare la flessibilità necessaria per adottare la posizione più adeguata in ogni momento.
Sono terminati gli anni in cui la donna doveva partorire sul lettino a pancia in su con le gambe in alto. Tra tutte le posizioni questa è la meno naturale per la donna, è la più semplice per i medici che devono ricevere il bambino, ma per la donna vuol dire tempi prolungati e dolori più forti. È ora di riprendere in mano il parto come nostro, come hanno partorito le nostre antenate dall’inizio dei tempi.
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Lilli Caporello
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