Tutto sul Vinyasa flow yoga

Tutto parte dalla parola sanscrita “vinyasa”, che viene abitualmente tradotta con la frase “posizionare in modo speciale”, e arriva al termine inglese “flow”, che significa “flusso”. Il Vinyasa Flow Yoga è, infatti, caratterizzato dalla particolare fluidità dei movimenti, che vengono eseguiti in coordinazione con il respiro.
Il risultato è una sorta di coreografia potente ed elegante in cui le posizioni sono collegate una all’altra, a creare quel flusso armonico e creativo che dà il nome allo stile.
Scopriamo dunque insieme quali sono le principali caratteristiche del Vinyasa flow yoga, a cosa serve e a chi è dedicato.

Vinyasa Flow Yoga: cos’è

Dal sanscrito vi “in modo speciale”, nyasa “posizionare”, letteralmente vinyasa significa posizionare in modo speciale. Per estensione si intende: effettuare qualcosa in modo speciale. Il Vinyasa Flow Yoga è, infatti, caratterizzato dalla particolare fluidità dei movimenti, che vengono eseguiti in coordinazione con il respiro.

Ma qual è questo modo speciale? Il modo o la forma speciale di fare Yoga, le asana e la vita in generale non ha una regola fissa, il segreto è seguire il flusso del respiro. Nello Yoga, nelle asana e nella vita.

Il respiro, la nostra fonte di vita ha sempre ragione. Facendo attenzione ai cambi di respirazione si può scoprire dove lasciamo andare o dove poniamo resistenza, dove si creano traumi e tensioni e dove le emozioni lasciano spazio alla spontaneità. Usare il respiro per muoversi è il modo speciale di muoversi.

Vinyasa ha un significato molto specifico, e per estensione si usa questa parola per identificare uno stile di Yoga fluido ed in continuo movimento supportato dal respiro. Per vinyasa si intende il fluire delle cose, il modo in cui ogni passo significa molto ed è importante per il seguente.

La sequenza nel vinyasa yoga ha sempre uno scopo, un obiettivo da raggiungere, una direzione. Il modo speciale di fare le cose non è solo puntare al finale. Dio è nei dettagli ed ogni piccolo dettaglio conta, ogni passo fatto è un passo in meno da fare per raggiungere la meta. Ogni momento è un momento che conta. Apprendere cosa sia il vinyasa aiuta a comprendere l’inutilità del procrastinare e rimandare. Ci sono passi da fare che non si possono saltare. Il vinyasa aiuta a capire l’importanza e la necessità di ognuno. Dentro e fuori dal tappetino.

Il risultato è una sorta di coreografia potente ed elegante in cui le posizioni sono collegate una all’altra, a creare quel flusso armonico e creativo che dà il nome allo stile.
Scopriamo dunque insieme quali sono le principali caratteristiche del Vinyasa Flow Yoga, a cosa serve e a chi è dedicato.

Caratteristiche del Vinyasa Flow Yoga

Il Vinyasa Yoga nasce dall’esperienza del grande maestro indiano Tirumbalay Krishnamacharya, considerato a tutti gli effetti il padre dello yoga moderno. È grazie a lui, infatti, che questa disciplina millenaria esce dai monasteri e viene divulgata anche in Occidente.

La differenza principale tra gli stili più tradizionali di yoga e quelli di Vinyasa Yoga è proprio nello svolgimento della sequenza delle posizioni; queste, infatti, si eseguono più velocemente e, soprattutto, sono collegate fra di loro in un flusso continuo, come se l’insieme fosse una sorta di danza. Gli elementi di collegamento sono rappresentati da specifici asana di transizione e da tecniche di respirazione profonda, in modo che ogni movimento sia accompagnato da un’espirazione o un’inspirazione.

Tra i vari stili il Vinyasa Flow Yoga è il più energetico, quello più “occidentalizzato” e orientato al fitness. Ad esempio, non è così raro eseguire le sequenze a ritmo di musica vivace, anche se non bisogna mai perdere la concentrazione: per una buona riuscita è, infatti, indispensabile mantenere l’attenzione sulla respirazione, che deve essere eseguita per tutta la durata della sessione.

Vinyasa Yoga include una vasta gamma di stili dove il movimento continuo è presente: Ashtanga, Jivamukti, Prana Flow e altri. Nel vinyasa si collega il movimento al respiro, non si tratta solo di alzare le braccia al cielo, ma di aprire e riempire i polmoni mentre le braccia salgono per creare un movimento naturale con il corpo per creare spazio a ciò che viene dopo. Il saluto al sole effettuato in Vinyasa e ripetuto più volte crea una meditazione in movimento. È il respiro che aiuta ad ottenere la posizione.

Come si pratica il Vinyasa Flow yoga

Nel Vinyasa Flow Yoga gli asana vengono mantenuti per pochi secondi e il passaggio da uno all’altro avviene attraverso posture intermedie, chiamate transizioni.
Le sequenze sono libere e possono essere create vere e proprie coreografie, spesso molto artistiche ed eleganti, a scelta dell’insegnante e a seconda delle caratteristiche fisiche e atletiche dei componenti della classe.
Solitamente vengono scelte posizioni che allenano alternativamente muscoli agonisti e muscoli antagonisti; in questo modo la postura viene rafforzata e si raggiungono livelli di equilibrio decisamente elevati.

Le transizioni

Le transizioni rappresentano una delle caratteristiche più peculiari del Vinyasa Flow Yoga. Si tratta di asana intermedi che fungono da elementi di collegamento armonico tra una posizione e l’altra; oltre a svolgere una funzione di armonizzazione del movimento, nella direzione proprio di quella fluidità cui ho accennato nei paragrafi precedenti, le transizioni servono per riportare muscoli e tendini in posizione distesa prima di affrontare un nuovo asana.

Le transizioni principali sono tre:

  • Chaturanga Dandasana (la posizione del bastone a terra). Rinforza e tonifica i muscoli e le articolazioni di tutto il corpo; fortifica i muscoli della schiena e migliora la postura. Si tratta di un asana molto energetico che agisce a livello del terzo chakra: fortifica la forza di volontà e la determinazione.
  • Urdhva Mukha Svanasana (la posizione del cane a testa in su). Distende e tonifica tutta la muscolatura della schiena e delle braccia. Allarga i polmoni, consentendo di respirare con più facilità, e attiva gli organi interni della fascia addominale.
  • Adho Mukha Svanasana (la posizione del cane a testa in giù). Anche questo è un asana che dà molta energia e rinforza più o meno tutta la muscolatura. Si rivela, inoltre, particolarmente indicato per rilassare la mente e ridurre lo stress.

I benefici

Una pratica costante del Vinyasa Flow Yoga porta a raggiungere numerosi benefici in poco tempo, tra i quali i principali sono:

  • aumento della mobilità articolare;
  • sviluppo della resistenza e della tonicità dei muscoli;
  • maggiore agilità;
  • equilibrio più stabile;
  • correzione della postura;
  • benefici di tipo cardiovascolare;
  • funzioni intestinali più regolari;
  • miglioramento della capacità di concentrazione;
  • diminuzione del livello di stress.

Il Vinyasa flow yoga è adatto a tutti?

Il Flow Yoga è una disciplina fisicamente molto impegnativa che richiede una certa preparazione. Per poterla praticare bisogna possedere alcuni requisiti: potenza muscolare, equilibrio e resistenza. Per questo motivo consiglio ai praticanti più anziani, a chi ha problemi di osteoporosi, alle mamme in attesa e a chi ha subito traumi o ha qualche lesione di rivolgersi a un insegnante certificato, che sappia indicare quali step seguire per raggiungere i propri obiettivi in tutta sicurezza.

Ciononostante anche il Vinyasa Flow Yoga, come tutti gli altri stili, si basa sul principio di rispetto dei ritmi del proprio corpo; anche se non si possiede una preparazione atletica eccelsa, si può cominciare a praticarlo. Con costanza e pazienza si potranno raggiungere risultati apprezzabili in poco tempo.

Da aggiungere, per concludere, che il Vinyasa Flow Yoga, proprio per la sua dinamicità, si rivela anche un ottimo “bruciagrassi”, ideale, quindi, per chi vuole mantenere una linea invidiabile e un corpo scolpito.

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