
Quando mangiare se si ha in programma di fare yoga? La risposta a questa domanda nasce dall’unica regola che esiste in questo ambito: non si può praticare yoga, o almeno è decisamente sconsigliato farlo, a stomaco pieno. Tenendo fermo questo principio, possiamo decidere se mangiare prima della lezione o dopo, anche in base al momento della giornata prescelto per praticare.
Vediamo insieme quando e cosa mangiare quando si fa una lezione di yoga, quali sono i cibi più energetici da assumere prima o quelli più nutrienti e sani indicati per il dopo pratica; ricordati che il tuo corpo è il “santuario” della tua anima, il veicolo con cui affronti il tuo viaggio spirituale. Abbine cura sempre.
Indice
Perché lo yoga si fa a stomaco vuoto
Prima di tutto occupiamoci di quando non si deve fare yoga e cerchiamo di capirne il perché. Sono due le motivazioni che fanno sì non si possa praticare a stomaco pieno, la prima fisiologica, la seconda energetica.
La digestione comincia trenta minuti circa dopo aver mangiato ed è un processo complesso; una grande quantità di sangue viene dirottata nella zona gastrointestinale, dove si trovano gli organi preposti a digerire i cibi e a trasformarli in principi nutritivi per alimentare l’organismo.
Se ci mettiamo a fare yoga in questa fase, richiamiamo il sangue per alimentare i muscoli che mettiamo in movimento; ciò comporta che togliamo energia al processo digestivo, che risulterà lento e poco efficace, lasciandoci quella sensazione di pesantezza addosso.
Da aggiungere, inoltre, che alcuni asana vanno ad agire proprio sugli organi interni della fascia addominale. Questa sorta di “massaggio” risulta essere estremamente benefico quando gli stessi organi non sono impegnati in altre attività; diversamente, iperstimolare meccanicamente fegato, pancreas, intestino e stomaco impegnati in altro, non è per niente consigliabile.
Ancora più importante, forse, la motivazione di tipo energetico. Durante la digestione il prana si concentra intorno a Manipura, il terzo chakra, situato poco sopra il plesso solare; è facile capire che se si pratica durante questa fase l’energia vitale non è libera di andare dove gli asana eseguiti la indirizzebbero se potesse fluire senza ostacoli. Fare yoga durante la digestione produce, quindi, un’interferenza energetica che può compromettere il buon esito dei nostri esercizi.
Arriviamo, per concludere, a formulare la risposta a quando mangiare se si ha in programma di fare yoga: quando si vuole, purché 3 o 4 ore dopo i pasti principali.

I cibi energetici da mangiare prima di praticare yoga
Abbiamo, dunque, visto che idealmente è preferibile affrontare la propria pratica quotidiana a stomaco completamente vuoto; tuttavia esistono condizioni per le quali mangiare prima di praticare è addirittura consigliabile.
Arrivare, ad esempio, ad affrontare i propri esercizi di sera senza aver mangiato nulla per tutto il giorno, e senza che l’organismo abbia a disposizione le energie sufficienti per affrontare la sessione, può risultare controproducente.
Venendo al dunque:
Quando mangiare se si ha in programma di fare yoga?
Se si ha la cura di scegliere determinati alimenti si può mangiare qualcosa fino a due ore prima degli esercizi. Alcuni – pochi – possono essere addirittura consumati fino a mezz’ora prima.
Ecco, dunque, un elenco di cibi leggeri ed energetici che possono essere assunti fino a un paio di ore prima di praticare yoga:
- frutta secca, come mandorle o noci, e semi di zucca o di girasole, che forniscono energia immediata;
- l’uva passa e le prugne secche forniscono energia, vitamine e minerali;
- cereali come l’avena o l’orzo, magari accompagnati da una manciata di frutti rossi per renderli più golosi, anch’essi fonte di energia.
Se, invece, ti trovi a stomaco troppo vuoto a ridosso della lezione, puoi assumere fino a mezz’ora prima della stessa:
- succhi di frutta naturali, frullati e centrifughe, ideali anche per idratare i tessuti, in quanto contenenti antiossidanti e vitamine;
- alcune fave di cacao crudo, ricche di magnesio, una vera sferzata di energia;
- yogurt;
- 1 banana, ricca di potassio, che aiuta ad evitare crampi.
Cibi post-yoga
Completamente diversa, invece, l’esigenza alimentare dopo la pratica, perchè dobbiamo andare e reintegrare le riserve di glicogeno consumate. Nei muscoli e nel fegato sono infatti immagazzinate lunghe catene di glucosio – il glicogeno, appunto – che vengono utilizzate come fonte di energia; quando facciamo attività fisica queste si consumano ed è indispensabile ripristinarle il più velocemente possibile, perché il nostro cervello si serve di questo combustibile naturale per alimentare l’organismo.
L’unica accortezza che si deve avere è di aspettare almeno mezz’ora – un’ora è ancora meglio – prima di mangiare; come ho già detto, alcune posizioni yoga comprimono e massaggiano gli organi interni ed è preferibile aspettare un po’ perché si stabilizzino. Viceversa l’assunzione immediata di acqua per reidratare i tessuti è quasi d’obbligo.
Dopo aver atteso quanto necessario possiamo buttarci a capofitto sul nostro pasto, composto di proteine, grassi e carboidrati complessi in giusta proporzione. In termini pratici significa assumere, a seconda che tu abbia praticato di mattina, di pomeriggio o di sera:
- colazione: una centrifuga, un estratto di verdura, banane, frutti rossi, frutta secca, semi e cereali integrali;
- pranzo cena: un piatto di verdure accompagnate da una giusta dose di proteine (lenticchie, noci, mandorle, soia, quinoa, pesce azzurro, acciughe, salmone) e di carboidrati (riso, avena, orzo, segale);
- snack: un frutto o una manciata di mandorle, nel caso in cui si pratichi a metà pomeriggio o poco prima di andare a dormire.
Quando mangiare se si ha in programma di fare yoga: ascolta il tuo corpo
L’ultimo consiglio è quello di ascoltare i segnali del tuo corpo; quanto detto fin qui vale in linea generale, ma può cambiare a seconda delle tue caratteristiche e del tuo metabolismo.
Impara, quindi, a interpretare ciò che il tuo organismo ti comunica; magari un alimento è per te più, o meno, digeribile o energetico di un altro o hai bisogno di mangiare qualcosa di più, o di meno, prima di una lezione, se no rischi di arrivare alla fine spossato o troppo appesantito.
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