Cerca il tuo viaggio a da sogno

Alessia Pasquali
Mi chiamo Alessia. La mia storia con lo yoga inizia nella culla, quando guardavo mia madre fare yoga a casa. Lei aveva anche dei libri che da più grande mi piaceva sfogliare. La mia pratica yogica inizia nel periodo universitario, nel 1996. C’era un centro ad Assisi, in via Santa Maria delle Rose, un posto molto speciale e suggestivo che ora non c’è più, con una piccola fontana in pietra viva, incensi di sandalo e offerte di fiori a tutte le immagini dei grandi maestri spirituali, un luogo in cui si poteva andare per sedere e trovare un po’ di silenzio o praticare Hatha Yoga. È lì che ho sentito per la prima volta, con una chiarezza nuova, il filo che lega me agli altri e al mondo: il senso di appartenenza a qualcosa di più vasto, a una coscienza universale. Da allora non ho mai smesso di cercare, di ascoltare e di praticare.
Lo yoga mi ha insegnato a ricevere. Ricevere la vita attraverso il respiro, i pensieri dall’immersione nel presente, la coscienza dalle relazioni.
Capire di essere una creatura ricevente è stato per me un ribaltamento radicale e, insieme, una liberazione.
Negli anni ho attraversato tradizioni yogiche diverse: Ratna, Hatha, poi Kundalini (di cui sono diventata insegnante nel 2012) e Yin (che insegno dal 2019). Ho lavorato anche con i bambini e con le donne in gravidanza, e mi sono lasciata guidare dalla curiosità in direzioni nuove. Mi sono avvicinata al modello sistemico-relazionale e alla psicosomatica per comprendere meglio il legame tra corpo, emozioni e pensiero. Più di recente ho integrato la mia formazione con il Mental Coach, perché sentivo la necessità di strumenti ulteriori e concreti da offrire a chi pratica con me.
Chi partica con me mi chiede un sostegno per fare ordine e trovare la direzione senza rigidità, la libertà di esplorare senza paura di “sbagliare”, imparare a sentire con il corpo oltre la mente. Difficilmente chi pratica con me è in cerca della ginnastica yoga fitness o del corso lampo motivazionale, invece ha bisogno di rallentare, riscoprire il corpo come bussola, ricercare un senso spirituale non indotto o superficiale. A volte basta un incontro per accendere una nuova energia, altre volte occorre maggiore tempo: ogni processo ha il suo ritmo.
Se dovessi dire cosa mi muove, direi che è la gratitudine. Trasmettere ciò che ho ricevuto, accompagnare chi decide di conoscersi meglio, assistere al coraggio con cui si accolgono i cambiamenti: tutto questo per me è una
benedizione.
Elenco completo degli stili
Kundalini Yoga, Yin Yoga


