
Procediamo con un altro articolo dedicato agli asana. Questa volta parliamo di Sarvangasana, posizione yoga della candela.
Come sempre in questa tipologia di articoli, ti diremo di cosa si tratta, i benefici che apporta, come si esegue e le eventuali controindicazioni.
Noi ti spieghiamo tutto, passo dopo passo. Tu, dal canto tuo, prova e riprova. E ricordati che nello yoga l’importante non è riuscire ad eseguire la posizione in modo perfetto; ciò che conta è il sorprendente processo di trasformazione che vivrai praticando questa meravigliosa e antica disciplina. Bando alle ciance, iniziamo!
Indice
Sarvangasana, posizione yoga della candela, di cosa si tratta
Partiamo dal nome. Pur essendo conosciuta per lo più come Sarvangasana, in realtà il nome corretto di questa posizione è Salamba Sarvangasana che, nell’insieme, tradotto dal sanscrito significa “la posizione di tutti gli arti”. Difficilmente però la si sente chiamare così: è più spesso indicata come la posizione della candela, proprio perché, nell’esecuzione, evoca una candela.
Fa parte delle posizioni inverse (dette anche capovolte o invertite) ed è considerata all’unanimità la madre (c’è chi dice la regina, ma il significato non cambia) di tutti gli asana. Perché? Per l’enorme effetto benefico sul corpo.
Ha lo scopo, infatti, di allungare la parte posteriore del collo e di rinforzare i muscoli lungo la colonna vertebrale e della zona addominale. Apporta quindi sangue ossigenato al cervello e stimola il sistema endocrino e linfatico, attivando il metabolismo e migliorando il sistema immunitario.
Attivazione del quinto chakra
La tradizione yogica narra che durante la pratica di questa posizione, le forze celesti e le forze terrestri raggiungono l’equilibrio tra loro.
Sarvangasana, inoltre, attiva il Vishuddha Chakra, quinto dei sette chakra, il chakra della gola (e della creatività).
Di frequente viene praticata insieme a Halasana, la posizione dell’aratro: entrambe, per esempio, insieme ad altre dieci posizioni compongono la sequenza da seduti del Saluto alla luna: sequenza che, tra gli innumerevoli benefici, previene l’insonnia, regolarizza il sistema ormonale nelle donne, allevia lo stress e riduce i sintomi della depressione.
Le posizioni capovolte
Apriamo una breve parentesi sull’importanza delle posizioni capovolte nello yoga. Invertendo l’azione della gravità sul corpo, questi asana eliminano i ristagni nelle gambe e negli organi addominali e apportano, come già scritto sopra, un ricco afflusso di sangue ossigenato al cervello.
Tra i principali effetti benefici:
- prevenzione delle patologie oculari, grazie all’aumento della microcircolazione sanguigna e dell’ossigenazione della retina (senza un incremento della pressione sistolica);
- riduzione di ansia e stress;
- sviluppo della concentrazione e della memoria;
- miglioramento della respirazione.
A cosa serve Sarvangasana
Sarvangasana, la posizione della candela, ha lo scopo di allungare le cervicali, di facilitare l’irrorazione della zona cerebrale di sangue e consente il deflusso di liquidi dalle gambe e dalle viscere, grazie all’effetto della forza di gravità.
Se eseguita in modo corretto, Sarvangasana, può essere mantenuta per diversi minuti: se non si è agli inizi con lo yoga, il mantenimento della posizione richiede uno sforzo fisico contenuto, in quanto l’asana si mantiene trovando il perfetto punto di equilibrio dei pesi.
Chiaramente, come scriviamo sempre, all’inizio non ti verrà in modo immediato. Ma non è importante: provaci e riprovaci e vedrai che riuscirai. Sempre stando in totale ascolto del tuo corpo e non forzandoti mai. Questo aspetto tendiamo a ripeterlo sempre, ma da grandi sostenitori dello yoga come percorso di cambiamento e consapevolezza di sé, per noi è di fondamentale importanza.
Sarvangasana, come tutte le posizioni invertite, è un asana di livello avanzato, che richiede una buona conoscenza del proprio corpo e dei propri limiti. Se sei all’inizio della pratica yoga, meglio che ti affidi a un insegnante: può guidarti nella corretta esecuzione, correggerti e aiutarti a fermarti al momento giusto per evitare di farti fare male.
Se non sai a chi rivolgerti, consulta l’elenco degli insegnanti presenti sul nostro portale, puoi trovarne di qualificati e preparati vicino a te!
Sarvangasana, i benefici
Ecco, in sintesi, i principali benefici di Sarvangasana:
- riduzione dello stress ed effetto calmante sulla mente;
- contrasto all’insonnia;
- contrasto alla depressione;
- sollievo ai sintomi della menopausa;
- riduzione del mal di testa e del mal di schiena;
- miglioramento del sistema circolatorio;
- miglioramento del funzionamento degli organi addominali;
- stimolazione della tiroide e delle paratiroidi;
- riequilibro di Vishuddha Chakra.
Come si esegue Sarvangasana
Vediamo ora, passo dopo passo, qual è la corretta pratica di Sarvangasana.
Posizione di partenza è quella supina con le braccia lungo il corpo. Prima azione da compiere, il piegamento delle ginocchia verso il petto.
Dopodiché porta in verticale il bacino appoggiando le mani sulla fascia lombare. Presta attenzione ai gomiti, che devono rimanere alla stessa larghezza delle spalle.
Nel momento in cui ti senti a tuo agio in questa posizione, senza alcun dolore o malessere, solleva le ginocchia mantenendole sempre piegate.
A tal punto, sposta le mani verso il collo e distendi le gambe. Le punte dei piedi sono rivolte verso l’alto. Ascoltati bene in questa posizione: a eccezione della testa, tutto il corpo dovrebbe essere in posizione perpendicolare rispetto a terra.
Respirando, mantieni la posizione fin quando ti è possibile. Come abbiamo scritto sopra, man mano che pratichi, riuscirai a tenerla anche qualche minuto.
Per tornare alla posizione di partenza, abbassa le gambe, riporta le braccia lungo il corpo e torna in posizione supina. In questa fase è facile dare contraccolpi alla schiena, a causa di una discesa delle gambe troppo repentina: per evitarli, gestisci la discesa stessa con i muscoli addominali.
Come scritto sopra, spesso dopo Sarvangasana si esegue Halasana. Ti consigliamo di praticare anche Matsyasana, la posizione del pesce, una controposizione per riequilibrare la zona cervicale. Oppure di rilassarti in Savasana o Balasana.
Un accorgimento importante, sia che tu sia uno yogi alle prime armi, sia che tu sia uno yogi con esperienza, è quello di eseguire questa posizione alla fine della pratica, quando il corpo è già ben riscaldato. Ti sconsigliamo di praticarla come primo asana, a “freddo”.
Possibili varianti di Sarvangasana, posizione yoga della candela
Ecco qui alcune varianti che puoi apportare a Sarvangasana, posizione yoga della candela.
Se non sei abituato a eseguirla, per esempio, prova a effettuarla davanti a un muro, ti aiuterà. Oppure se hai difficoltà a mantenere i gomiti alla stessa larghezza delle spalle puoi aiutarti con una cinghia da yoga. Se invece pratichi con estrema facilità, puoi eseguire la posizione con un piede verso l’alto e l’altro a terra.
Sarvangasana, posizione yoga della candela, le controindicazioni
Evita assolutamente di praticare se:
- sei incinta o hai il ciclo mestruale;
- soffri di alta pressione, glaucoma e diarrea;
- hai il mal di testa al momento della pratica;
- hai problemi al collo o alle spalle.
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Letture consigliate
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Anatomia dello Yoga. Consigli per la corretta esecuzione delle asana di Abby Ellsworth.

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Daniela Stasi
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