
Praticare yoga non significa solo eseguire le posizioni e respirare secondo i principi del pranayama. Tutt’altro. Come abbiamo scritto tante volte sulle pagine del nostro blog, praticare yoga significa intraprendere un cammino di cambiamento anzitutto interiore. Lo yoga è infatti come un viaggio: è durante il tragitto che ci si trasforma, si entra in contatto con le parti più profonde di sé, si acquisisce consapevolezza e s’impara ad accettarsi, migliorandosi giorno dopo giorno. Se ci fai caso, in tutti i percorsi di cambiamento s’incontrano dei simboli, segni che rimandano a contenuti o valori particolari. Ecco, se ti interessa saperne di più sulla simbologia yoga, sei nel posto giusto: in questo articolo parliamo proprio di Simboli Yoga: 8 simboli spirituali da conoscere se pratichi yoga. Buona lettura!
Indice
Simboli dello yoga, di cosa si tratta?
Iniziamo dal significato generale del termine simbolo, e per farlo scomodiamo una delle accezioni fornite dal dizionario Treccani:
“Qualsiasi elemento (segno, gesto, oggetto, animale, persona) atto a suscitare nella mente un’idea diversa da quella offerta dal suo immediato aspetto sensibile, ma capace di evocarla attraverso qualcuno degli aspetti che caratterizzano l’elemento stesso, il quale viene pertanto assunto a evocare in particolare entità astratte, di difficile espressione”.
Come già scritto sopra, non c’è cultura, religione, movimento filosofico, che non abbia una sia simbologia. Eccoci quindi ai simboli dello yoga, di cosa si tratta? La simbologia yoga, al pari di tutti gli altri simboli, è una rappresentazione visiva dell’invisibile, di aspetti spirituali, interiori.
Perché i simboli di yoga sono importanti per la pratica?
Conoscere i simboli dello yoga, così come conoscere il significato del termine yoga, porta a una comprensione più profonda e più completa della pratica. Questo perché i simboli aiutano a essere più consapevoli di ciò che si sta facendo, pertanto sono molto utili per una migliore concentrazione. Non solo: lo yoga è portatore di benefici al corpo, alla mente e allo spirito: sapere la simbologia che sta dietro alla disciplina consente di ricavare un’elevata energia spirituale.
I benefici della conoscenza dei simboli:
- una pratica più consapevole;
- concentrazione;
- energia posiitiva;
- un senso di connessione con se stessi, con gli altri, con l’universo.
8 simboli dello yoga, significato
Dopo aver visto perché è importante conoscere i principali simboli, ora ne vediamo uno a uno il significato.
Il simbolo Om
Tra i simboli di yoga, Om è senz’altro il primo da illustrare. Il mantra Om è il più sacro dei mantra yoga ed è quello che ricorre più spesso nella pratica yoga: simboleggia la pura coscienza e la beatitudine e rappresenta il suono dell’universo; è il suono che gli yogi emettono durante la meditazione per connettersi col proprio respiro e con l’universo intero. Regala davvero un senso di connessione unico e profondo.
Viene pronucniato Aum e nel pronunciarlo assume tre distinti significati:
- A, pronunciato aaaaaaaaaaa, rappresenta lo stato di veglia ed esprime la gioia dell’esistere;
- U, pronunciato ooooooooo, visualizza lo stato di sogno, esprime l’essere spirituale al di là del corpo;
- M, pronunciato mmmmmm, rappresenta il sonno profondo ed eprime le forze spirituali dell’universo e il senso di connessione con esse.

OM
Il simbolo del fiore di loto
Fondamentale tra i simboli dello yoga, quello del fiore di loto, che rappresenta l’illuminazione, il risveglio spirituale. Il perché è semplice: nonostante la pianta di loto cresca in acque paludose, dà vita a un fiore meraviglioso in grado di emergere dall’acqua torbida e fangosa senza “sporcarsi“. Sta quindi a significare che ciascuno può trovare la forza per emergere dalla sofferenza e trovare la propria bellezza.
Più precisamente: il fiore di loto chiuso simboleggia il tempo prima dell’illuminazione, mentre il fiore di loto aperto sta a significare l’aver ottenuto l’illuminazione. Nella pratica yoga conoscere bene questo simbolo significa avere la consapevolezza che se vuoi, puoi costruire amore per te stesso e per chi ti circonda. Quindi, invoglia a superare prove e delusioni.
Una curiosità: nell’induismo e nel buddismo i fiori di loto rappresentano la purezza.

Il Fiore di Loto
Il simbolo del mandala
Ecco un altro simbolo yoga che genera energia positiva, quello del mandala, in grado di simboleggiare armonia, integrità ed equilibrio.
Il simbolo del mandala è un mondo da conoscere, vediamolo da vicino: i cerchi esterni simboleggiano l’intero universo, mentre i quadrati interni vogliono rappresentare le diverse realtà presenti sulla terra. Ogni strato, inoltre, simboleggia un altro livello di esistenza.
Questo insieme colorato e variegato vuole ricordare ai praticanti che tutti siamo esseri unici, nessuno escluso: tutti ricchi di sfumature e di dettagli, e tutti complessi, ma comunque di una bellezza infinita. Anzi, è l’unicità a portare meraviglia.

Il mandala
Il simbolo Hamsa, la Mano di Fatima
Ti è mai capitato di vedere il simbolo Hamsa, quello raffigurante il palmo della mano con un occhio al centro, detto anche Mano di Fatima? Nella pratica yoga questo simbolo rappresenta l’armonia dei Chakra.
Hamsa è una parola ebraica che significa “cinque”. Ecco cosa simboleggia ogni dito:
- il pollice: chakra del plesso solare, collegato all’elemento fuoco;
- il dito indice: chakra del cuore, collegato all’elemento aria;
- il dito medio: chakra della gola, collegato a tutto ciò che è etereo;
- l’anulare: chakra della radice, connesso all’elemento terra;
- il mignolo: chakra sacrale, connesso all’elemento acqua.

La mano di Fatima
Il simbolo di Nataraja
Questo è uno dei simboli induisti presi a prestito dallo yoga. Ritrae Shiva, il dio del tempo, della distruzione e del cambiamento, intento a ballare Tandava, la danza sacra che annuncia la creazione e la distruzione dell’universo.
Per noi occidentali è un’immagine forte, dissonante, ma vediamo cosa vuole dirci: simboleggia l’aspetto divino della vita e vuole essere d’incoraggiamento ad avere un atteggiamento giocoso nei condronti dell’esistenza. Vuole fare capire che la vita è un ciclo ed è da prendere come tale.

Il simbolo di Nataraja
Il simbolo di Ganesha
Ecco un altro dei simboli dello yoga molto comuni anche al di fuori della pratica: Ganesha, divinità popolare indù col corpo di uomo e la testa di elefante, figlio primogenito di Shiva e Pārvati. Simboleggia la capacità di rimuovere limiti e ostacoli, esteriori e interiori.

Il simbolo di Ganesha
Il simbolo japa mala
Hai mai visto qualcuno portare al collo o al polso una collana di perline di legno che finisce in una piuma di filo? Ecco è il japa mala, una ghirlanda composta da 108 pietre o grani o semi, chiusa da un grano extra e una piuma di filo o altro tipo di decorazione.
In sanscrito Japa significa ‘’mormorare’’ mentre Mala significa “ghirlanda“, per cui mettendo insieme le due parole si ha la perfetta definizione: ‘’la ghirlanda usata per sussurrare preghiere’’.
Si usa per tradizione al collo e/o al polso sinistro. Nella meditazione si usa nella mano destra (anche se si è mancini) passando i grani tra il pollice e il dito medio. Non si usano mai il dito indice, simbolo dell’ego, e il mignolo, simbolo di inerzia e pigrizia. Usando la mano destra si muove il mala in senso orario senza mai toccare la pietra numero 109, che serve per indicare che un giro di mantra è terminato. Se si vuole continuare si parte di nuovo con l’ultima pietra, la 108 e si usa come numero uno per fare un altro giro.
Per l’importante ruolo che assume durante la pratica – quello di portare il praticante alla concentrazione più profonda – il mala ha anche una potente forza simbolica: è un invito continuo a rimanere nel qui e ora. Semplicemente indossandolo, riporta alla mente la sua funzione e ricorda quanto sia importante essere sempre presenti a se stessi.

Il japa mala
Il simbolo del nodo infinito
Questo simbolo intrecciato senza inizio né fine rappresenta la connessione di ogni cosa, l’armonia dell’universo dove tutto è legato e non c’è distinzione. Un ciclo di causa ed effetto dove ogni cosa è unita, un amuleto per ricordare l’importanza delle azioni e delle parole che, se positive, ritornano a noi positive. È uno degli 8 simboli di buon auspicio del Buddismo: fanno parte della serie di attributi simbolici usati dal Buddha durante i suoi insegnamenti e sono molto frequenti anche nello yoga.

Il simbolo del nodo infinito
Domande frequenti
Perché è importante conoscere i simboli dello yoga?
Perché la loro conoscenza porta a praticare in modo più consapevole e profondo.
Quali vantaggi ne trae la pratica?
La pratica yoga migliora proprio perché più consapevole: non ci si limita a eseguire delle posizioni, ma si conosce il significato che sta dietro alla filosofia yoga, molto ricca di narrazioni e simboli.
Perché alcuni simboli dello yoga sono anche simboli religiosi?
Lo yoga nasce in India, ed è pertanto molto legato all’induismo. Essendo poi una disciplina diffusa non solo in India ma anche in molti Paesi orientali, nel tempo, si è consolidato il legame anche con il buddismo. Resta comunque una pratica scevra da significati religiosi.
Letture consigliate
OM: Conoscere e usare la vibrazione più potente dell’universo di Joseph Bharat Cornell: tutti gli aspetti dell’Om – da quelli mistici a quelli più pratici e quotidiani – vengono offerti in un unico libro, frutto della decennale esperienza dell’autore e degli insegnamenti del grande maestro indiano Paramhansa Yogananda. Con la chiarezza e l’ispirazione che lo contraddistinguono, Bharat Cornell ti guiderà a scoprire: che cos’è l’Om e quali benefici può portare in ogni ambito della tua vita; come ascoltare l’Om in te stesso e nella natura; come cantare l’Om ed espandere la tua coscienza; come utilizzare l’Om per la protezione e la guarigione; visualizzazioni e meditazioni sull’Om; esperienze personali dell’autore, citazioni e storie ispiranti.
Il manuale dello yoga simbolico di Gianna Tessaro offre un approfondito approccio all’aspetto simbolico dello yoga presentando respirazioni, meditazioni e posizioni che, attraverso il simbolismo del corpo, vanno ad attivare nel praticante un universo di significati profondi permettendone l’integrazione.
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Daniela Stasi
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