I 7 Chakra

Stanchezza, disturbi respiratori, scarsa energia sessuale, problemi allo stomaco… ti sarà sicuramente capitato di sentirti così, apparentemente senza motivo. Secondo lo yoga, invece, un motivo c’è, eccome.

Ogni sintomo psicologico o fisico che il corpo ci trasmette è un segnale per richiamare la nostra attenzione e farci capire che la nostra energia non è al suo livello di equilibrio ottimale e non fluisce bene nel nostro organismo.

In altre parole, uno o più dei nostri chakra sono bloccati.

Ma cosa sono i chakra, perché si bloccano e come possiamo aprirli/sbloccarli?

Continua a leggere per scoprire tutto quello che devi sapere sui chakra.

Che cosa sono i chakra

I chakra sono centri energetici che aiutano a ricevere i vari tipi di energia e informazioni dall’universo. Ci sono oltre un centinaio di chakra nel nostro corpo, ma sette sono considerati quelli principali, localizzati lungo la colonna vertebrale.

Se una persona sperimenta emozioni negative e non riesce a godere delle gioie della vita, la causa è un’alterazione della circolazione dei flussi di energia e il blocco dei chakra.

Per sentirci bene, avere una buona salute, risorse finanziarie illimitate, comunicare liberamente con gli altri, è necessario che l’energia vitale scorra liberamente nei canali energo-informativi.

I sette chakra corrispondono ognuno a una diversa parte del corpo e si individuano lungo la colonna vertebrale, partendo dal coccige e arrivando fino alla sommità della testa.

I chakra sono responsabili di diverse funzioni corporee e mentali. I sette chakra sono:

  1. Muladhara: chakra della radice (primo chakra)
  2. Svadhisthana: chakra sacrale (secondo chakra)
  3. Manipura: chakra del plesso solare (terzo chakra)
  4. Anahata: chakra del cuore (quarto chakra)
  5. Vishuddha: chakra della gola (quinto chakra)
  6. Ajna: chakra del terzo occhio (sesto chakra)
  7. Sahasrara: chakra della corona (settimo chakra)

Schema riassuntivo dei 7 chakra

I sette chakra

Le origini dei chakra

Il sistema dei chakra è nato in India tra il 1500 e il 500 a. C. Nella storia dello yoga, molti testi sacri hanno fatto riferimento ai chakra. Uno dei più importanti e conosciuti al giorno d’oggi è il Kubjikāmata Tantra (un importante documento della cultura induista).

Esistono anche altre scritture, tra cui i Veda, che contengono ulteriori informazioni su questo argomento.

Il concetto dei chakra è stato tramandato per anni da una generazione all’altra. E le idee sono state trasmesse da maestro a maestro e poi registrate in testi scritti.

I sette chakra

Vediamo nel dettaglio quali sono i sette chakra, dove si trovano e come capire se sono in equilibrio.

1. Mūlādhāracakra (primo chakra)

Primo dei chakra (chakra della radice, il primo dei centri energetici), si trova nel perineo e ci mette in contatto con la terra, fornisce energia vitale e fiducia in noi stessi.

Le parti del corpo associate a questo chakra sono la colonna vertebrale, le gambe e i piedi.

Quando il chakra della radice è bloccato

Un profondo senso di pace e consapevolezza che tutti i tuoi bisogni essenziali sono soddisfatti è un segno di equilibrio del primo chakra.

Se avverti sensazioni di paura, significa che hai un blocco energetico nel primo chakra. Se fai finta che tutto va bene quando invece dentro di te è tutto compresso dalla paura, allora il problema non andrà mai via.

Rimuovi le tue paure dalle profondità del subconscio, risolvile e perdonati per il fatto che, coltivando la paura, hai causato del male al vostro corpo.

Scheda di Muladharacakra

PRIMO CHAKRA MULADHARA
1° CHAKRA: MULADHARA

2. Svādhiṣṭhānacakra (secondo chakra)

Secondo dei sette chakra, si trova appena sotto l’ombelico e il suo compito è essere responsabile della soddisfazione dei bisogni, delle emozioni e della realizzazione creativa.

Questo chakra è collegato al sistema riproduttivo, ai genitali e al plesso lombare. Infatti, è responsabile della sessualità, della creatività, della stima di sé, della compassione e dell’adattabilità.

Quando il chakra della base è bloccato

Svadhisthanachackra ci motiva a godere dei frutti del nostro lavoro e della nostra vita terrena, ma senza esagerazione.

Sintomi comuni del blocco del secondo chakra sono sentimento di scarsa creatività o desiderio sessuale e addirittura disturbi ormonali, sessuali o urinari.

La colpa è il sentimento che crea il blocco di energia nel secondo chakra. Trovate la forza di assumevi le vostre colpe e sentitevi liberi.

Scheda di Svadhisthana

2° CHAKRA SVADHISTANA

3. Maṇipūracakra (terzo chakra)

Il terzo chakra (chakra del plesso solare), si trova presso il plesso solare (pochi centimetri sopra l’ombelico) e ci dà il potere dell’intenzione ed è il responsabile delle nostre azioni.

Il significato del centro energetico Manipura è “gemma lucente”, perché è il chakra in cui si trova l’armonia tra la fiducia in se stessi e il potere personale.

È collegato sia agli organi e alle ghiandole circostanti il plesso solare (fegato, stomaco, intestino), sia alla pelle e al sistema muscolare.

Quando il chakra del plesso solare è bloccato

Questo chakra ci dà coraggio e la forza di difenderci e, se è bilanciato, abbiamo un’autostima elevata. Il suo blocco, invece, scaturisce dal senso di frustrazione e di vergogna.

Solo l’analisi delle cause delle emozioni negative e distruttive di questo chakra può permetterne lo sblocco.

Scheda di Manipura

3 CHAKRA MANIPURA
3° CHAKRA MANIPURA

4. Anāhatacakra (quarto chakra)

Il quarto chakra chakra, il chakra del cuore, è responsabile del sentimento di profondo amore, dell’ispirazione e delle emozioni positive.

Si trova, appunto, al centro del petto e coinvolge il cuore, i polmoni e il sistema circolatorio.

Quando il chakra del cuore è bloccato

Il dolore e altri stati emotivi ad esso affini bloccano il chakra del cuore, Anāhatacakra.

Il blocco di questo chakra è accompagnato da dolore e da spiacevoli sensazioni nella zona del cuore. Il blocco dei chakra umani, soprattutto quello del cuore, richiede un grande sforzo per mostrare la volontà di superare questa condizione.

Se anāhatacakra è bloccato, cerca di superare l’apatia e il dolore e riguarda la tua vita dal profondo.

Scheda di Anahata

4° CHAKRA ANAHATA

5. Viśuddhacakra (quinto chakra)

Il quinto chakra (chakra della gola), si trova in mezzo alla gola e permette di esprimere le opinioni, comunicare con gli altri ed esprimere la propria vena creativa.

Il viśuddhacakra è responsabile, oltre che della gola, del collo, delle mani e delle braccia.

Quando il chakra della gola è bloccato

Se è aperto, sei capace di dire apertamente la verità e di esprimerti, ispirando chi ti sta intorno.

Il blocco, al contrario, si verifica quando una persona sta mentendo a sé stessa o ad altri. Bisogna essere onesti con noi stessi e con gli altri.

Scheda di Vishuddha

5° CHAKRA VISHUDDHA

6. Ājñāchakra (sesto chakra)

Il sesto chakra (chakra del terzo occhio) si trova nella zona dei “tre occhi”, ossia tra le sopracciglia, a metà del cervello, ed è responsabile dell’intuizione e della comunicazione con il subconscio. È collegato alla ghiandola pituitaria, alla crescita e allo sviluppo.

È il punto d’incontro tra la mente e il corpo, dove le correnti energetiche ida nadi e pingala nadi convergono.

Quando il chakra del terzo occhio è bloccato

Se questo chakra funziona bene, hai fiducia nella tua saggezza interiore e hai intuito per affrontare le decisioni e le sfide della vita.

Quando invece è bloccato, senti che la tua mente è chiusa e troppo attaccata alla logica, cinica. Vivere nel sogno, lontano dalla realtà, blocca questo chakra. Sogna, ma sforzati di tradurre i sogni in realtà, altrimenti rimarranno solo una fantasia.

Scheda di Ajna

6° chakra - Ajna
6° CHAKRA AJNA

7. Sahasrārachakra (settimo chakra)

Infine, il settimo chakra (chakra della corona) si trova nella zona della “fontanella”, sopra la sommità del capo e ci permette di percepire l’energia cosmica. Ci aiuta a comprendere chi siamo al di là del nostro corpo fisico, connettendoci a tutto ciò che va oltre il nostro ego.

Quando il chakra della corona è bloccato

Se pensi che la felicità venga dal mondo esterno e ne soffri, allora questo chakra è bloccato.

Un forte attaccamento a tutto ciò che è terreno come il lavoro, la casa e la gente bloccano il sahasrāracakra.

Sbloccare il settimo chakra è possibile solo dopo essersi sbarazzati del senso di appartenenza e di attaccamento.

Scheda di Sahasrarachakra

7° CHAKRA SAHASRARA

Vuoi saperne di più sui chakra? Allora leggi questo manuale pratico che ti aiuterà a farti un’idea più completa e corretta possibile su questi centri vitali del nostro corpo.

Perché i chakra si bloccano

Come abbiamo visto in breve, sono diverse le situazioni e i comportamenti che possono bloccare i chakra.

I flussi di energia si interrompono a causa di un ostacolo improvviso, come una pietra gigante che blocchi la corrente di un ruscello.

Le pietre che interrompono le nostre correnti energetiche sono:

  • scarsa autostima;
  • malattia;
  • stress da lavoro;
  • soppressione della sessualità;
  • dolore;
  • problemi finanziari;
  • paura;
  • ansia;
  • diniego;
  • testardaggine.

Questi nodi si creano quando opponiamo resistenza e, perciò, possono essere sciolti solo se impariamo a dire “sì”.

Perché più chakra possono essere bloccati contemporaneamente

I chakra si possono chiudere individualmente o insieme ad altri, perché il blocco di uno tende ad avere un effetto a cascata su quelli che si trovano intorno ad esso.

Per esempio, se qualcuno vicino a noi ci ferisce, la nostra autostima ne risentirà e così il chakra del plesso solare. Di conseguenza, potremmo sentirci anche traditi e poco apprezzati, e anche il chakra del cuore si chiuderà.

Perciò, i chakra sono potenti, sì, ma al tempo stesso anche estremamente sensibili alle esperienze che viviamo.

I colori dei chakra

Ogni chakra è associato a un colore specifico. Conoscere e capire i colori dei sette chakra e il loro significato può aiutarci a visualizzarli e riequilibrarli in modo più efficace.

Significato dei colori:

  • Muladhara – rosso: rallentare, essere presenti;
  • Svadhisthana – arancione: creare e controllare i desideri e i bisogni del corpo;
  • Manipura – giallo: illuminare l’io, avere autostima, essere motivati e sentirsi capaci;
  • Anahata – verde: compassione, empatia, perdono;
  • Vishuddha – blu: comunicazione, creatività, sapersi esprimere;
  • Ajna – indaco: chiarezza mentale, coscienza universale, intuizione, conoscenza di sé;
  • Sahasrara – viola e bianco: spiritualità, illuminazione, pensieri dinamici, la divinità e l’universo.

Le pietre associate ai chakra

Come i colori, anche le pietre ci possono aiutare a riequilibrare i chakra, grazie alla loro energia vibrazionale elevata.

I cristalli e le gemme, quindi, possono essere utili a velocizzare il processo di guarigione dei nostri centri energetici.

Come aprire i centri energetici

Una volta capito il perché del blocco, è necessario chiedersi come aprire i centri di energia.

Per comprenderlo meglio, è interessante osservare che gli induisti rappresentano i chakra come fiori di loto, disegnandone anche i petali. E come fiore di loto, i chakra possono aprirsi o chiudersi, cioè essere in risonanza con il sistema-organismo, oppure funzionare in modo non equilibrato.

In sanscrito esiste un termine per indicare l’apertura dei chakra. È shatchakrabedha o shatchakra – bedha, di cui si parla nel Tantra della Grande Liberazione.

Secondo questo testo, apertuta dei chakra, significa consentire a kundalini, l’energia serpentina che dimora alla base della colonna vertebrale, di risalire lungo il corpo fino al samadhi o all’unione suprema con il Divino.

Per l’apertura dei chakra in realtà è necessario fare un importante e profondo lavoro su se stessi, che aiuti, lentamente, ad acquisire più sensibilità e consapevolezza.

Lo stesso Carl Gustav Jung, psichiatra, psicoanalista, antropologo, filosofo e accademico svizzero, una delle principali figure intellettuali del pensiero psicologico e psicoanalitico, asseriva che l’apertura dei chakra è un processo legato all’individuazione e alla realizzazione, lungo la via che conduce dall’ego al sé impersonale.

Tradotto in parole più semplici e concrete: per Jung, lavorare sui chakra significa accedere al potere dell’inconscio, risvegliando quel potenziale sopito che può anche distruggerci qualora non si individui una guida spirituale.

Apertura dei chakra: le tecniche

Ci sono diverse tecniche per aprire i chakra ma, visto che è un argomento complesso e tutt’altro che superficiale, in questo articolo ci limitiamo semplicemente a “elencare” tecniche semplici. Vi consigliamo, però, di leggere, documentarvi, affidarvi a un maestro esperto. Insomma non improvvisate, non fa mai bene.

Tra gli strumenti più usati per l’apertura i chakra, figura la musica per sfruttare le risonanze tra le frequenze vibrazionali dei vortici e le note musicali. Un lavoro che ha condotto il tedesco Arnold Keyserling a sviluppare delle musiche speciali per l’armonizzazione dei chakra.

Altre tecniche, come l’EFT (Emotional Freedom Tecnique) propongono una serie di esercizi e posizioni specifiche per “sbloccare” i chakra intasati.

Lo stesso fa il Reiki, che si richiama però alla tradizione giapponese, o la pranoterapia.

Infine, anche tipi di yoga come hatha yoga e yin yoga possono aiutare a bilanciare i sette chakra.

Lo ripetiamo: sconsigliamo con forza di praticare visualizzazioni, tecniche yoga o di respirazione senza la guida di un maestro qualificato. Gli stessi saggi indù ricordano che la potenza di kundalini, quando mal utilizzata, può generare effetti devastanti sulla psiche.

Quindi, affidatevi a un buon insegnante e cercate di capire quale strada intraprendere.

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Ogni lezione si compone inoltre di una prima parte di centratura e respirazione, una parte attiva – dinamica o statica – di lavoro con le asana ed infine una parte di rilassamento profondo guidato.

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  • Forza e Determinazione Una pratica dedicata alla nostra forza e autostima. Accendiamo il fuoco della determinazione e che illumina il nostro cammino con rinnovata motivazione, forza e voglia di guardare avanti. FOCUS ENERGETICO: 3° chakra, che regola il nostro potere personale, la nostra autostima e capacità di metterci in gioco nella vita ASANA FOCUS: kakasana – il corvo.
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Una prima parte YANG dinamica, con sequenze costruite sui saluti al sole, energizza il corpo e aiuta ad attivare il fuoco interiore, che brucia le tossine, ci fa sudare e libera la mente.

Lo stile YANG aiuta a ritrovare autostima, forza interiore ed energia, necessari in ogni processo di cambiamento.

La seconda parte YIN invece più statica e di abbandono, ci aiuta a rilassarci, a distendere il sistema nervoso rilasciando stress e ansia e ad entrare più profondamente in ascolto di noi stessi.

Lo stile YIN ci porta in uno spazio interiore di ascolto, amore per noi stessi, accoglienza e consapevolezza di chi siamo e come poterci prendere cura di noi.

Lo stile di yoga YIN & YANG è dunque indicato per te se vuoi integrare lo yoga dinamico con lo yoga più meditativo vuoi lavorare a 360° con corpo e mente per un benessere completo.

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