Pranayama Yoga come si pratica

Nella pratica dello yoga, per Pranayama si intendono tutte quelle tecniche di respirazione menzionate nei libri. Pranayama, però, ha un significato molto più profondo. La respirazione è una funzione fisiologica che può essere sia spontanea che controllata. La respirazione (dal latino, soffio) avviene durante tutto l’arco delle 24 ore.

È un processo che termina solo con la morte di un corpo fisico. Il Pranayama include una serie di tecniche per modificare la respirazione, per allungare il respiro, per trattenerlo, per imparare a calmare la mente.

L’Hatha Yoga Pradipika, libro di riferimento nella pratica dello Yoga, parla così della respirazione: Quando il respiro va e viene, la mente è inquieta, ma quando si calma il respiro, si calma la mente” ed è questo lo scopo del Pranayama, calmare il respiro per calmare la mente.

Ma cosa significa esattamente Pranayama?

In sanscrito Prana significa “forza” o “energia vitale” ed è l’elemento senza il quale non si può vivere. Attenzione però: dire prana non significa dire ossigeno. La respirazione è sì la fonte primaria di assunzione di prana ma assumiamo prana anche attraverso il cibo che mangiamo, ciò che beviamo, le immagini e i suoni attorno a noi.

Anche un’emozione è prana. Il prana è quella energia che ci offre la vita ma anche il senso di essere vivi. Il prana è tutta l’energia intorno a noi e dentro di noi, quell’elettricità cosmica che illumina la vita.

Yama significa invece “controllo” e “direzionamento” mentre Ayama significa “espansione e liberazione”. Molto spesso si legge una o l’altra definizione. Se però uniamo i due significati insieme alla parola prana si ha secondo me la perfetta definizione di cosa è il Pranayama: il controllo e direzionamento del Prana per la sua espansione e librazione.

La respirazione cosciente, o Pranayama, è una delle chiavi alla porta della purificazione di corpo e mente. Le tecniche di Pranayama portano il Prana o energia vitale dove è necessaria nel corpo. Quindi si tratta di pulire il corpo per pulire la mente. Controllare la respirazione aiuta il ringiovanimento del corpo grazie ad un aumento della capacità polmonare e di conseguenza ad una migliore ossigenazione del sangue. Il corpo non solo si sente meglio ma sta meglio.

Il maestro B.K.S Iyengar diceva che “solo grazie ad una respirazione adequata, le asana si riempiono di intelligenza”. Nel nostro corpo energetico abbiamo 72.000 nadi. Queste nadi sono i canali dove passa l’energia. Le asana così come il Pranayama servono a pulire queste nadi per far scorrere una maggiore quantità e migliore qualità di energia e farla arrivare in ogni parte del corpo per guarirlo, alimentarlo, riequilibrarlo. La respirazione cosciente durante la pratica delle asana significa respirare con l’intero corpo.

A cosa serve il Pranayama

Il Pranayama insegna a respirare con presenza, attraverso le tecniche ci insegna ad allungare, trattenere e modificare il respiro per migliorare la qualità di vita. Una migliore respirazione favorisce l’attenzione, la concentrazione, l’equilibrio mentale e fisico, può persino migliorare la vista e apporta serenità e calma.

In alcuni stili di Yoga, come ad esempio Hatha Yoga, le tecniche di Pranayama vengono presentate dopo le asana. Si deve prima preparare il corpo per preparare la mente all’effetto del Pranayama. Questo perché il Pranayama è uno strumento molto potente che rimette in circolo le tossine del corpo prima di eliminarle e per questo a volte si possono manifestare emicranie, nausea o giramenti di testa.

Ma non farti intimidire, il Pranayama praticato con buon senso è per tutti i livelli. Iniziare con tecniche di base seguendo il flusso naturale del respiro serve a prendere coscienza di come si muove l’energia nel corpo e si tratta di pratiche assolutamente sicure da fare a casa. Il Pranayama è l’unione divina di corpo e mente. Nel fluire del respiro, la mente fluisce, nel calmarsi del respiro la mente si calma.

Pranayama: un esercizio da fare a casa di respirazione yoga

Siediti in una posizione comoda. Chiudi gli occhi ed osserva il tuo respiro. Lentamente comincia ad allungare inspiro ed espiro. Ispirando immagina una sfera di luce che sale dalla base della colonna vertebrale fino al centro della testa. Espirando fai scendere questa luce fino alla base della colonna. Ispira ed espira senza sforzo, seguendo il flusso naturale del tuo respiro. Continua per alcuni minuti, poi apri gli occhi. Ti accorgerai come intorno a te tutto è più vivo, i colori sono più brillanti, i tuoi sensi sono più aperti.
Questa tecnica di meditazione e Pranayama (respirazione yoga) si può effettuare anche tutti i giorni per 10 minuti al giorno.

Domande frequenti sul Pranayama

Quando è meglio fare Pranayama?

Il Pranayama si può praticare in qualsiasi ora del giorno o della notte. Le tecniche di respirazione sono molte e diverse. Sicuramente le energiche sono più adatte all mattina mentre le più rilassanti è meglio effettuarle per la sera.

Ci sono anche delle tecniche riequilibranti come Nadi Sodhana che si possono fare in qualsiasi momento, meglio ancora se prima di un esame o conversazione importante in quanto riportano al centro la nostra attenzione e ci aiutano a focalizzare.

Per sapere quando effettuare una tecnica di Pranayama bisogna conoscere gli effetti e i benefici in modo da usarla per lo ‘’scopo’’ migliore.

È meglio fare Pranayama prima o dopo la pratica delle Asana?

Il Pranayama in una classe di Yoga si può effettuare all’inizio, alla fine o in entrambi i casi. Sicuramente consiglio di non sedersi per 15 minuti nel mezzo della pratica per respirare se poi si riprende il movimento fisico in quanto i muscoli possono freddarsi e si perde il senso della sequenza.

All’inizio della pratica si può effettuare una tecnica energizzante o riequilibrante mentre si può terminare con qualcosa di più rilassante.

Come si combina il Pranayama con le Asana?

L’asana ha tre fasi, l’entrata, la posizione stessa e l’uscita. Si può entrare in un’asana inspirando (se apertura) o espirando (se una torsione), il respiro aiuta il corpo a muoversi in maniera più fluida ed ottenere una posizione più forte. La posizione si mantiene respirando, trovando il comfort e l’apertura durante la tenuta e il respirare aiuta ad andare sempre più a fondo. L’uscita da una posizione non è rilasciare il corpo alla gravità, bensì controllare il corpo attraverso il respiro a ritornare al suo centro.

Cominciando per esempio ad unire il saluto al sole con un ritmo respiratorio già aiuta a capire come i due sono altamente collegati. Se conosci la respirazone Ujjayi puoi provare ad effettuarla durante la pratica. Vedrai come i sensi si apriranno molto di più e lapercezione dell’asana sarà più chiara.

Posso fare Pranayama yoga con il naso tappato?

Esistono tecniche che risolvono il problema del naso tappato aiutandolo ad aprirsi per ridare fluidità e calore al respiro. C’è una variante di Nadi Sodhana che si effettua per aiutare il naso ad aprirsi attraverso lo stimolamento di canali diretti al naso che passano sotto le ascelle. Il Pranayama ha una riserva incredibile di possibilità. Si tratta solo di conoscerlo per poterlo usare in modo da raggiungere il nostro pieno potenziale.

Bisogna fare Pranayama a stomaco vuoto?

Sicuramente è meglio. Le tecniche addominali effettuate con lo stomaco pieno possono provocare vomito e dolori. L’ideale sarebbe uno stomaco completamente vuoto di solidi e liquidi, per quanto riguarda le tecniche addominali come Kapalabhati.

Quanto a lungo si esegue una tecnica?

Esistono due tipi di tecniche, le tecniche rapide e le tecniche lente. Normalmente le rapide si contano per respirazione e non hanno una tempistica fissa. Le tecniche lente al contrario raggiungono il loro massimo momento di beneficio tra i 12 e i 14 minuti. Quidi è meglio prendersi 15 minuti per sé piuttosto che 5.

Ci sono controindicazioni?

Il Pranayama tende a smuovere le tossine nel corpo, a prescindere dal livello di salute o dalla quantità di cibo che si mangia. Sperimentare giramenti di testa o emicranie al principio è abbastanza normale. Il corpo comincerà a sanarsi da solo e con il tempo queste scomodità scompariranno.

Quando non si può fare Pranayama?

Esistono alcune tecniche addominali che non sono raccomandabili per le donne incinte o per i primi giorni delle mestruazioni.

I bambini possono fare Pranayama?

Assolutamente sì. Ci sono alcune tecniche come nadi sodhana che per la dinamicità della tecnica i bambini amano molto. Ovviamente è più difficile mantenerli seduti a respirare per 15 minuti, ma nel loro caso anche 2 o 3 minuti sono sufficienti.

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Letture consigliate

PRANAYAMA. LA DIMANIMA DEL RESPIRO. Tutto quello che devi sapere dal maestro più grande del Pranayama. Van Lysebeth ci accompagna in un mondo fatto di soffi e del tipo di aria che respiriamo. Si parla dei profumi, dei differenti luoghi, del clima, di come respirare, del naso, dei bandha e tutta la’anatomia del corpo fisico e sottile. Tutto quello che c’è da sapere per una pratica di Pranayama efficace e sicura.

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Altre risorse utili

I Benefici dei Pranayama

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